Comprendere le proprie origini per comprendere altre culture: questo è stato il mio primo passo verso l’entusiasmante mondo dell’interpretariato e della traduzione. Avere radici multiculturali (che abbracciano Italia, Stati Uniti ed arrivano fino all’Australia) mi ha regalato quella genuina ed inesauribile curiosità per le lingue che, fin dalla più tenera età, mi ha guidato e continua a guidarmi lungo un percorso di scoperta e ascolto dell’Altro, un’esperienza fondamentale per chi intende trasformare quelle barriere linguistiche e culturali che sembrano dividerci ed allontanarci in una personale testimonianza dell’unità nella diversità delle sfaccettature dell’Umanità.
Interpretare (o tradurre) significa saper ascoltare se stessi e l’altro, immedesimarsi in chi abbiamo davanti e riuscire a permeare il loro modo di pensare e di esprimersi, tornare dentro noi stessi per metabolizzare il contenuto del loro messaggio e poi rifletterlo nuovamente verso l’esterno cambiandone la forma ma non l’essenza, ovvero il codice linguistico utilizzato.
Interpretare (o tradurre) significa dunque abbattere muri, superare confini e costruire ponti e canali che rafforzino entrambe le estremità. Significa fare delle proprie differenze una fonte di ricchezza.